Il problema del randagismo è una delle piaghe socio-ambientali più gravi degli ultimi vent’anni. Le campagne e le aree periferiche delle città sono spesso scenari di inciviltà trasformate da cittadini impietosi in discariche di cucciolate indesiderate. Non è raro, infatti, trovare cani e gatti abbandonati vicino ai cassonetti o tra i cumuli abusivi di immondizia lungo le strade extraurbane.
In particolar modo in Sicilia dove nel 2018, secondo i dati della Commissione speciale, istituita con finalità di tutela dei diritti degli animali e della pubblica incolumità e con il compito di studiare il fenomeno del randagismo, si trovano 90mila esemplari di cani randagi. Nel 2016 erano 75 mila. I tre quarti del randagismo europeo in pratica è concentrato in Sicilia. Nella sola Palermo, ogni giorno si registrano 2 cucciolate e 10 ritrovamenti. Situazione critica anche nelle altre province, come anche la nostra.
Nel 2015 è stata lanciata, su scala nazionale, la campagna #stoprandagismo che chiedeva di risolvere la terribile piaga del randagismo in Sicilia con l’adeguamento delle strutture sanitarie per gli animali d’affezione, solo 13 a fronte dei 390 comuni dell’isola. La campagna di sensibilizzazione partita dall’iniziativa di un solo cittadino ha raggiunto un reach di 557.000 persone con il supporto anche di tantissimi personaggi famosi.
Tutti questi animali abbandonati purtroppo si ritrovano ad affrontare condizioni di vita a cui non sono preparati, e poiché solitamente non sono sterilizzati, si riproducono determinando una crescita esponenziale della popolazione canina e felina vagante, così come puntualmente si verifica anche nel nostro territorio comunale.
Tutto cio premesso,
CONSIDERATO:
- Che solo nel 2107 da quando cioè la delega, inizialmente tenuta dal sindaco stesso, passa all’assessore Cortese, si intraprende l’inizio di un lodevole lavoro sinergico con le associazioni specializzate in materia avvalendosi dei consigli e dell’esperienza dei volontari;
- che in quel tempo furono sottoscritte le convenzioni con le associazioni per iniziare un percorso virtuoso che vedeva protagonisti l’Ente Comune, l’ASP Dipartimento Veterinario e le associazioni stesse, per il controllo del territorio con schedatura di tutti i cani, sia di proprietà che vaganti, sterilizzazione e reimmissione dei cani vaganti;
- che le stesse convenzioni prevedevano anche la sensibilizzazione dei cittadini volta a sterilizzare i propri cani, la creazione di oasi dei randagi dove poter reimmettere i cani dopo la sterilizzazione affinché venissero costantemente monitorati e possibilmente fatti adottare anche con il beneficio dello sgravio della TARSU;
- che si costituì l’ufficio comunale Tutela e Diritti degli Animali previsto per legge;
PRESO ATTO
- che dall’agosto 2017 al nuovo assessore Scillia sono state offerte collaborazioni e consigli riguardo la complessa tematica, sono state portate sollecitazioni nei tavoli istituzionali con diverse di sedute di commissione;
- che nonostante ciò si è registrato un continuo regredire riguardo il controllo del territorio per l’identificazione dei cani vaganti e padronali fondamentale per arginare gli abbandoni di cuccioli;
- che l’importante attività di sterilizzazione, la cui programmazione cadenzata nel tempo costituisce requisito essenziale per l’ottenimento di risultati, si è operata a singhiozzo rendendo pressoché inutile pianificazione e monitoraggio;
- che si continua a mantenere uno stato di precarietà per insufficienza di personale registrando un’attività affannosa del nascente ufficio comunale Tutela e Diritti degli Animali rendendo così un cattivo servizio al cittadino in merito alla problematica;
- che si sono disattese le proposte di valutare una convenzione con le guardie eco-zoofile per il controllo del territorio;
- che non si intende procedere a mettere in sicurezza l’ambulatorio comunale, dove si trascura persino la manutenzione ordinaria rischiando purtroppo di comprometterne l’agibilità;
- che non si è ottemperato, secondo le Linee guida emanate dalla Regione Siciliana, alla realizzazione delle oasi per i cani vaganti dove poterli controllare, sterilizzare e re-immetterli nel territorio;
- che non si intende investire nella realizzazione di un software per attivare l’anagrafe canina comunale ed un sito dedicato per l’incentivazione alle adozioni;
- che le conseguenze di tali disservizi sono: l’aumento dei cani randagi nel nostro territorio; l’aumento di cuccioli abbandonati nei bidoni della spazzatura o per strada; l’aumento di cani incidentati o feriti; l’incremento del numero dei ricoveri nel canile convenzionato con aggravio della spesa comunale di 1.080,00 Euro l’anno per ogni cane ricoverato;
Per quanto sopra esposto, pertanto, con la presente mozione,
SI IMPEGNA L’AMMINISTRAZIONE - a porre urgentemente rimedio ai disservizi legati al fenomeno del randagismo nel nostro territorio e ottemperare ai propri compiti istituzionali in merito, come il potenziamento del sistema anagrafico dei randagi, delle procedure di censimento e identificazione; la differenziazione di strutture di ricovero pubbliche e private (distinte a seconda che si tratti di ricoveri per soggiorno o di rifugi sanitari); l’incremento delle sterilizzazioni; un codice deontologico e di autoregolamentazione di cui dovranno dotarsi le associazioni protezionistiche e di volontariato… e tanto altro ancora, in attuazione a quanto indicato dalla Regione Siciliana nel D.A. del 28/12/2108 le «Linee Guida per il contrasto e la prevenzione del fenomeno del randagismo» pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, n.3 dell’11/01/2019, indicazioni di carattere metodologico che la Giunta regionale ha voluto affiancare alle misure già adottate con legge regionale n.15/2000.
- a relazionare per iscritto al Consiglio Comunale circa i tempi e le modalità di realizzazione del tanto pubblicizzato canile comunale;
In attesa di risposte concrete con cronoprogramma, i sottoscritti Consiglieri Comunali terranno alta l’attenzione sul fenomeno del randagismo informando man mano la città sugli adempimenti e sull’attività che l’Amministrazione pone in essere a tal riguardo.
I CONSIGLIERI COMUNALI
Maurizio Bruno
Cesare Fussone