Immerso nello splendido paesaggio siciliano, nei pressi di Barrafranca, raggiungibile facilmente sia da Enna che da Caltanissetta, l’Antico Borgo “Caltavuturo” è una straordinaria struttura risalente al quattrocento, che vanta una prestigiosa storia nobiliare e che oggi apre i suoi ambienti completamente ristrutturati.
L’Antico Borgo Caltavuturo, in origine altro non era che il feudo di Friddani, nome dal quale ne deriva anche la contrada sito nel territorio di Piazza Armerina. Il feudo si estende per circa 1715 ettari comprendente 10.000 mq di una prestigiosissima villa con tre corti interne, una chiesa, un abbeveratoio e diverse strutture annesse.
La struttura risale al 1400 circa e da tale data si susseguirono diverse investiture di nobili.
La prima investitura ufficiale risale al 9 luglio 1453 di Pietro De Modica
Dell’antico feudo di Friddani sono stati investiti della Baronia ben 26 Baroni fino al 1810 e successivamente a tale data non esistono più investiture.
Il Feudo del Barone Don Michele Chiarandà venne poi acquistato dal Barone e Duca di Montalto Arcangelo Alù che intraprese diverse opere di miglioramento fondiario mediante la trasformazione di circa salme 200 di terreni ad oliveti, mandorleti e vigneti pari ad ettari 686 circa.
Il Feudo in questione rimase integro fino al 1955, quando con legge regionale venne deciso l’esproprio forzato dei feudi in Sicilia, da distribuire ai contadini ex giornatai senza terra ed agli ex combattenti della seconda guerra mondiale,
L’Antico Borgo ” Caltavuturo”, fu nobile dimora del Barone Don Michele Chiarandà di Caltagirone (1837), poi del Barone e Duca di Montalto Don Arcangelo Alù Baglio e i suoi eredi (1963) e successivamente pervenuto alla famiglia Caltavuturo, attualmente gli ultimi proprietari della gran parte del fabbricato ancora esistente.
I Caltavuturo, già proprietari di quote di feudo e di gran parte del grande centro aziendale, tra il 2005 ed il 2006, dopo avere effettuato diverse opere di ristrutturazione, hanno deciso di consentire l’uso dei locali a privati per cerimonie, serate di gala, meeting e conferenze.
I locali in uso sono stati restaurati e ripristinati allo stato originario, per come sapientemente già realizzati nei secoli XII e XIII e tali conservati, senza snaturare l’originalità delle strutture attualmente esistenti.
Mario Barbarino