Entrato nella Compagnia di Gesù, fu ordinato sacerdote a Lisbona e partì, insieme col p. Carlo Spinola, alla volta del Giappone, dove giunse nel 1602. Fu prima superiore della casa di Fouchimi, poi eresse la residenza di Sourounga e stava lavorando per fondarne una a Yedo quando scoppiò violentissima la persecuzione. Nel 1614, anno in cui i missionari ebbero l’ordine di abbandonare il Giappone, egli si nascose a Nagasaki e continuò a far del bene. Catturato e messo in carcere, dopo tormenti d’ogni genere fu ucciso il 4 dicembre 1623.Entrato nella Compagnia di Gesù, fu ordinato sacerdote a Lisbona e partì, insieme col p. Carlo Spinola, alla volta del Giappone, dove giunse nel 1602. Fu prima superiore della casa di Fouchimi, poi eresse la residenza di Sourounga e stava lavorando per fondarne una a Yedo quando scoppiò violentissima la persecuzione. Nel 1614, anno in cui i missionari ebbero l’ordine di abbandonare il Giappone, egli si nascose a Nagasaki e continuò a far del bene. Catturato e messo in carcere, dopo tormenti d’ogni genere fu ucciso il 4 dicembre 1623. Beatificato il 7 luglio 1867 da papa Pio IX. Elevato a compatrono della città di Enna il 5 dicembre 1997.
La novena del Beato Girolamo De Angelis ha inizio il 26 Novembre con la traslazione della Sacra Reliquia, scortata dai Vigili del Fuoco, dalla Chiesa di San Marco per poi entrare nel vivo dei festeggiamenti solenni presso la Parrocchia di San Bartolomeo, suo consueto luogo di venerazione. Nella solenne funzione liturgica della sera del 5 Dicembre di ogni anno, il sindaco della città di Enna, legge rinnovando sempre l’atto di affidamento, quale compatrono, della città al martire Beato. Il 4 Dicembre 2008 il Vescovo Mons. Pennisi ha affidato ai Vigili del Fuoco di Enna il suo patrocinio, i cui componenti rinnovano la loro fede e richiedono la protezione del Beato ogni 5 Dicembre, durante la celebrazione. La processione del pomeriggio del 5 dicembre, preceduta dall’effigie dello Spirito Santo e seguita dal labaro del Comune di Enna, partendo dalla chiesa di San Bartolomeo percorre – tra preghiere, marce sinfoniche e colpi di cannone in lontananza – le vie del quartiere Fundrisi e del Monte, inoltrandosi poi in via Roma fino all’arrivo in Duomo, dove l’accoglie la cittadinanza per rendere grazia e onore al martire Beato durante la messa solenne. Il simulacro portato in processione rappresenta Girolamo nelle fattezze giovanili da missionario, recante alle mani il fuoco e la palma d’argento, testimonianza del dono della vita per Cristo, oltre alla Croce che accompagnava i gesuiti. Al termine della funzione, il gioioso corteo riprende la via ripercorrendola al contrario fino all’interno della chiesa di San Marco, dove, dopo una breve sosta di preghiera e benedizione viene depositata la sacra Reliquia nella cappella appositamente dedicata al Beato, suo luogo proprio nel resto dell’anno. Successivamente la processione, percorrendo anche l’angusta via Mercato, ritorna festosa ed ordinata alla chiesa di San Bartolomeo seguendo il passo allegro delle marce intonate dal corpo bandistico, accolta da un ripetuto suono di campane.
Foto di Gaetano Volante