Di grande spessore culturale si è rivelato il Convegno di studi storici “La Sicilia delle famiglie della nobiltà feudale – Barresi, Branciforti, Lanza -”, che si è svolto Sabato 14 Dicembre 2019, dalle ore 10 alle ore 18:30, nella Biblioteca comunale di Enna, a cura del Centro Studi Federico II di Svevia, in collaborazione con la Casa d’Europa, la Società Dante Alighieri Comitato di Enna e della Società nissena di Storia patria, col patrocinio del Comune di Enna.
Dopo i saluti istituzionali da parte di Francesco Colianni, Assessore alla Cultura di Enna, di Antonio Vitellaro, presidente della Società nissena di Storia patria di Caltanissetta e di Cettina Rosso, presidente della Casa d’Europa, i lavori si sono aperti con l’autorevole ed illuminato intervento di Gioacchino Lanza Tomasi, Conte di Assoro e Duca di Palma, che ha entusiasmato il pubblico presente con parole avvincenti e suadenti sul valore della storia delle nobili casate siciliane.
Hanno coordinato i lavori, rispettivamente, nella prima sessione, Paola Rubino, presidente del Centro Studi Federico II di Svevia e, nella seconda sessione, Pietro Colletta, Professore associato di Letteratura latina medievale e umanistica- Università di Enna “Kore” e Presidente della Società Dante Alighieri, Comitato di Enna.
Nella prima sessione, alla relazione, dettagliata, esaustiva ed appassionata, dello storico Salvatore La Monica sulla sua ultima pubblicazione “La Sicilia dei Lanza. La scalata nei secoli del lignaggio al vertice del potere feudale”, hanno fatto seguito le relazioni, tutte di notevole interesse per i vari e diversi aspetti analizzati, di Luisa Chifari, (Centro Regionale Progettazione e Restauro) “La nobildonna Agata Lanza Branciforti, una “signora et patrona molto fattiva” del Seicento”, di Ciro d’Arpa (Centro Regionale Progettazione e Restauro) “Storia del palazzo dei principi di Scordia: il Seicento e gli eredi di Agata Lanza”, di Silvia Keres Lo Porto (Archivista e storica Associazione culturale Casa Florio) “i Barresi di Sicilia: un ponte tra corti feudali isolane e dinamiche europee” e di Agostina Passantino (Biblioteca Francescana Palermo) “I Branciforti: personaggi, intrecci, misteri e altre vicende”.
Nella seconda sessione, si sono succedute le relazioni, avvincenti e ben documentate, di Pietro Colletta “Maso Barresi: un capitano alla Corte di Ferrante”, di Giovanni D’Urso “La famiglia Lanza e gli Aleramici del Monferrato”, e di Maria Russo “L’amaro caso della Baronessa Laura Lanza Gaetani di Trabia”.
La finalità primaria del Centro Studi Federico II di Svevia di far conoscere la storia della nostra Sicilia è stata valorizzata dall’attenzione del pubblico presente, che ha dato merito a tutti gli interventi proposti e agli studi rigorosi e appassionati dello storico Salvatore La Monica, che, da anni, con la pubblicazione delle sue opere mette in luce la storia delle famiglie della nobiltà feudale, inserendo le piccole realtà locali in ampi scenari politici di dimensione europea e dando un notevole contributo alla conoscenza delle vicende economiche politiche e sociali dei secoli XI-XVII.
Si auspica, come giustamente ha evidenziato il Presidente della Società nissena di Storia patria, Antonio Vitellaro, che di questo interessante Convegno di studi storici rimanga memoria, anche per le giovani e future generazioni, attraverso la pubblicazione degli atti, perché “un popolo che ignora la sua storia scompare”.
(Nella foto, al tavolo Paola Rubino e Pietro Colletta, in piedi Gioacchino Lanza Tomasi e Salvatore La Monica)
Paola Rubino