AD ENNA UNA VOLTA C’ERA IL FESTIVAL DEI BAMBINI IN MASCHERA

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Il primo Festival dei Bambini in Maschera si tenne oltre sessantacinque anni fa, nel 1954, per volere dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Lo Manto. L’organizzazione venne affidata alla Commissione Teatrale che in quel tempo si occupava anche di allestire cartelloni per la messa in scena di commedie e spettacoli vari al “Garibaldi” e collaborava con la direzione artistica delle rappresentazioni delle opere liriche al Castello di Lombardia. Di tale Commissione faceva parte il marchese Grimaldi di Terresena, la Baronessa La Lumia Restivo, l’avvocato Francesco Longo, Paolo Marro, Cesare Parrinello, Francesco Paolo Presti e l’assessore comunale pro-tempore allo sport e spettacolo.

Fu un vero successo, tanto che negli anni seguenti il Teatro Garibaldi ospitò per oltre vent’anni il festival più amato dai bambini ennesi. Veniva organizzato nel pomeriggio della domenica di carnevale. D’obbligo il divertimento dei più piccoli che potevano ballare e ascoltare le canzoni dello Zecchino d’Oro tra coriandoli e stelle filanti. Erano accompagnati, oltre che dai genitori, dai nonni e dagli zii che ‘tifavano’ per loro al momento della distribuzione dei ricchi primi, assegnati alle più belle mascherine, consistenti in giocattoli offerti dal Comune. Tante lacrime per i non vincitori, ma per loro c’era il ‘premio di consolazione’: una bambolina, un orsacchiotto, una macchinina.

Con la chiusura del teatro per lavori di ristrutturazione, avvenuta nel 1975, il Festival dei Bambini si tenne, per qualche anno ancora, in altri diversi locali ad iniziativa sempre del Comune. Uno degli ultimi ebbe luogo nel salone del ristorante “Galassia” di San’Anna (piazza Antonello da Messina), poi diventato uno dei primi supermercati dei fratelli Arena.

“Gettata la spugna” da parte del Comune, dal 1978 al 1987, si fece carico di organizzare il Festival dei Bambini in Maschera il Kiwanis Club di Enna presso “La Giara” di Pergusa. Scopo del Club fu quello di non far perdere una tradizione iniziata oltre cinquant’anni fa, tradizione che purtroppo in seguito cadde nel dimenticatoio. 

Adesso i bambini si debbono accontentare di ‘apparire’ in piazza San Francesco e nella Galleria Civica dove qualche volenteroso organizza per loro balli estemporanei, oppure nei saloni delle parrocchie. 

Salvatore Presti

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