Riportiamo di seguito le dichiarazioni della portavoce del M5s al consiglio comunale di Leonforte: L’ospedale di Leonforte da giorni è al centro di un acceso dibattito pubblico, da più parti si esprimono pareri ed opinioni al riguardo. Intanto non si placano le preoccupazioni dei cittadini, legittimate dal continuo aumento dei soggetti positivi al virus e dal numero consistente di persone in attesa di tampone.
Da settimane si aspetta di conoscere ufficialmente il Piano sanitario provinciale per l’emergenza e, nonostante le continue pressioni e sollecitazioni, ancora nulla…
Ci si chiede quali siano le intenzioni dell’ASP circa l’ospedale di Leonforte. In che modo potrà essere utile e funzionale per affrontare questa emergenza sanitaria?
Inutile dilungarsi sull’importanza che l’ospedale di Leonforte ricopre per l’intero hinterland, sia per dotazione infrastrutturale e posizione geografica che per le dotazioni medico-sanitarie presenti al suo interno.
Dunque, è mai possibile che nonostante l’emergenza, non vi sia alcuna necessità di ricorrere a questa preziosa risorsa che il F.B.C. rappresenta?
Considerato che l’Umberto I di Enna è stato riconosciuto come Centro Covid, unico riferimento provinciale per la gestione e presa in cura dei pazienti affetti da Coronavirus, perché vi continuano a permanere dei reparti di degenza ordinaria, con il rischio di diffondere il virus anche tra questi, come peraltro è già accaduto?
Cosa si aspetta a trasferire gli ultimi reparti rimasti ad Enna al nosocomio leonfortese?
Nei giorni scorsi è circolata una voce, che nelle ultime ore sta diventando insistente, secondo cui una decina di pazienti affetti da Covid saranno ricoverati presso l’unità di medicina dell’ospedale di Leonforte.
Senza aver prima preso le dovute precauzioni, senza aver prima predisposto le necessarie misure di prevenzione previste dal protocollo, senza aver prima attrezzato e debitamente adeguato la struttura, sarebbe un atto di grande irresponsabilità.
Tra l’altro, al V piano dell’ospedale di Leonforte è presente e operativa una RSA, si è pensato anche a questo?
Se così fosse, sarebbe davvero grave.
Sarebbe grave se venissero prese simili decisioni senza un minimo coordinamento o pianificazione, senza aver predisposto il trasferimento degli altri pazienti presenti e degli ospiti della RSA per evitarne la convivenza all’interno della stessa struttura, senza essersi preventivamente accertati che vi siano le risorse umane e le condizioni strutturali necessarie al contenimento del contagio, compreso la piena disponibilità e l’approvvigionamento degli indispensabili Dispositivi Individuali di Protezione a tutela degli operatori sanitari, chiamati a svolgere il proprio lavoro.
Per avere un reparto Covid anche di secondo livello, non può essere lasciato nulla al caso.
In conclusione, si continuano a perdere giorni preziosi per impedire il dilagare dei contagi e, soprattutto, non si considerano le gravi conseguenze che simili scelte potrebbero generare.
Auspico che vengano prese decisioni ponderate a tutela della salute e per il bene di tutta la comunità.
Rosalba D’accorso