E’ difficile festeggiare questo 25 aprile mentre gli artigli acuminati dell’epidemia mietono ancora cinicamente vittime tra la popolazione. Il nostro pensiero corre a loro, al dolore dei loro familiari, dolore che ci accomuna e che, una tantum, ci fa sentire fratelli, membri di una comunità unita e solidale con chi soffre e con chi mette generosamente a repentaglio la propria vita per salvare la vita altrui.L’ Associazione Nazionale Partigiani d’Italia consapevole della drammaticitàdel momento ha destinato gran parte delle somme derivanti dal tesseremento e da sottoscrizioni tra i cittadini , iscritti e non all’Anpi, alla solidarietà verso strutture ospedaliere e assistenziali per sopperire alla carenza dei più elementari dispositivi di sicurezza e di primo soccorso.Questo 25 aprile commemoriamo il 75 anniversario della liberazione d’Italia dalla barbarie nazifascista e il suo Risorgimento a Paese libero, democratico e unito grazie a una coraggiosa generazione di Resistentiche, con gli ideali della loro scelta e l’eroismo delle loro azioni, riscattarono l’onore e la dignità della Patria che sembrava irrimediabilmente perduta con la disastrosa guerra in cui il fascismo l’aveva precipitata.Quel lontano sacrificio ci ha consegnato un sofferto e prezioso dono : la Costituzione, “un testamento di 100.000 morti” lo definì Piero Calamandrei, uno dei padri costituenti; essa è stata il faro, la guida e la garanzia di un nuovo patto sociale tra Stato e cittadini, non più sudditi, la madre di una nuova coesistenza sociale vivificata dai principi di libertà, democrazia, uguaglianza non solo formale, di solidarietà, principi che hanno a loro necessario e inamovibile fondamento l’antifascismo.La realizzazione di questi principi deve ancora essere pienamente compiuta. Questo è il legame che unisce i nuovi e i vecchi combattenti per la libertà.“Ieri i partigiani e la partigiane hanno dato vita alla nostra Repubblica democratica e alla Costituzione, oggi spetta a noi difenderla”.Quest’anno non potremo scendere nelle piazze e nei luoghi della memoria dove la Resistenza ha pagato il doloroso tributo di sangue della lotta di liberazione, per le norme di distanziamento sociale adottate a salvaguardia della salute individuale e collettiva, ma, rimanendo fedeli all’impegno che ogni anno abbiamo assunto, esporremo alle finestre e sui balconi il tricolore e la bandiera dell’ANPI e alle ore 15 canteremo con tutto il fiato che abbiamo in corpo BELLA CIAO, il canto diamore e di lotta per la libertà che è diventata l’inno internazionale di chi combatte per la giustizia e la libertà.
25 APRILE: L’ANPI DEVOLVE SOMME AGLI OSPEDALI.
