Antenne a Montesalvo: Legambiente esprime preoccupazione per la costruzione di nuovi impianti di radiotrasmissione

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La scrivente associazione, nel corso degli ultimi anni, ha ripetutamente sollecitato l’attenzione delle istituzioni, degli organi preposti nonché degli organi di stampa, in ordine alle problematiche inerenti alla presenza di impianti di radiotrasmissione pubblici e privati sulla Cuspide Sud del Monte di Enna, precisamente in contrada Montesalvo/Silvia.

Più volte Legambiente ha sostenuto che la presenza degli impianti fosse eccessiva e causasse ripetuti superamenti dei limiti consentiti dalla legge per quel che riguarda la esposizione di lavoratori e residenti alle onde elettromagnetiche generate dagli stessi impianti. Inoltre, e questo seppur apparentemente secondario è per legambiente una ulteriore aggravante della questione. Le antenne occupano un’area che potrebbe altrimenti risultare di grande pregio per la città tutta e che con buona probabilità mantiene ancora alcune delle testimonianze archeologiche delle quali tanto si parla nelle cronache antiche e negli scritti degli eruditi cittadini.

In questi giorni, la presenza di una alta gru presso le antenne, ha generato una serie di voci che hanno finito per creare un grande allarme soprattutto tra i residenti dell’area, residenti, che sia chiaro, sono comunque sottoposti ad un’eccessiva esposizione alle onde.

In particolare sui social diversi post hanno addirittura sostenuto che gli impianti fossero dedicati alla nuova banda di telecomunicazioni chiamata 5G.

Ad oggi, da comunicazioni informali ma credibili, con l’Amministrazione, sappiamo che i lavori sono di normale manutenzione e sono regolarmente muniti di tutti i permessi ed i nulla osta.  L’Amministrazione ha anche comunicato che finalmente nell’area verrà posizionata una centralina fissa per la rilevazione delle onde elettromagnetiche e che, nel frattempo, si sta lavorando per la delocalizzazione delle antenne in luogo non urbano.

Il luogo prescelto, Monte Strazzavertole, garantirebbe certamente una maggiore salubrità rispetto l’urbano pur non riuscendo a soddisfare le innegabili prerogative di diffusione e ricezione dei segnali che offre ad oggi la cima di Montesalvo.
Va detto che neanche la scelta di Monte Strazzavertole ci piace, soprattutto per l’ulteriore consumo di suolo e per l’impatto sul paesaggio della vallata ennese (per capirci Strazzavertole, l’antico Gebel Gadir degli arabi, è la cima che si eleva a Sud di Enna e che copre alla vista dagli spalti della città le contrade di Risicallà e Scioltalbino).

Avremmo preferito che prima della scelta definitiva del luogo in cui spostare gli impianti il territorio fosse sato munito del da troppo tempo atteso Piano Paesaggistico provinciale.

In ogni caso, ritenendo opportuno non abbassare la guardia su quanto accade in ambito delle radio comunicazioni per la telefonia mobile, e ritenendo la tecnologia 5G estremamente impattante sull’ambiente e sulla vita umana, Legambiente fa voti affinché l’Amministrazione si opponga ad ogni eventuale, ulteriore giustapposizione di impianti di tal fatta.