ENNA. ANCHE LA PROCESSIONE DELLA “MADONNA AMMUNTATA” E’ STATA QUEST’ANNO ABOLITA – di Salvatore Presti

Sarebbe stata oggi, domenica 12 luglio, la ricorrenza della “Madonna Ammuntata” qualora il Corona virus non avesse cancellato tutte le manifestazioni – comprese le processioni – per evitare pericolosi assembramenti di persone. Quest’anno l’effige della Madonna è stata esposta per due settimane – dopo il 2 luglio – alla venerazione dei fedeli nella sua chiesa, al Duomo, anzi ché al Monte nel convento dei frati francescani. Come si sa la statua di Maria SS. della Visitazione, dopo le tradizionali due settimane di permanenza all’Eremo di Montesalvo, dopo vari riti religiosi e pellegrinaggi, sarebbe rientrata al Duomo. Una processione che rispetto al percorso del 2 luglio, da secoli, ha una sostanziale variante. Infatti la processione, detta “dà Madonna Ammuntata”, per raggiungere Piazza S. Tommaso percorre la parte della città del quartiere “Monte”. Fino ai primi decenni del Novecento era suggestivo vedere passare la Madonna, nel suo fercolo dorato, tra vaste aree verdi, l’antica via Flora (o di Montesalvo) con gli alberi ai lati e in terra battuta. L’urbanizzazione della vasta zona, con la nascita dei primi edifici (ex Distretto Militare, ex GIL, Palazzo INCIS e l’Edificio scolastico E. De Amicis) – costruiti a partire dal 1926 – dopo che Enna fu elevata a capoluogo di provincia, ha avuto il suo epilogo con la saturazione di tutte le aree libere in quegli anni ’70 e ’80 del secolo scorso. Riguardo il secolare e sempre immutato percorso, “la leggenda vuole – scrive Salvatore Morgana in un suo opuscolo dal titolo ‘Maria SS. della Visitazione, Patrona Populi Hennensis’ – che per decidere le vie da percorrere dell’andata e del ritorno, i dignitari della Chiesa Maggiore (Matrice), il 30 giugno 1413, portarono ai piedi del Simulacro 25 colombe, quindi aprirono le gabbie ove erano rinchiuse. Le colombe uscirono dal Tempio e volarono, indicando alle guardie scaglionate in ogni dove, il duplice tragitto che divenne così l’itinerario della grande processione. Tale circostanza – afferma il Morgana – si legge tra le carte del notaro Battalione”. Fino agli anni ‘20 tutta la zona compresa tra il “Pianoro di Montesalvo” fino alla “Selva dei Cappuccini” (cimitero), incluso il Parco della Torre di Federico, l’area occupata dal Campo Sportivo, la vasta zona adiacente il quadrivio, l’ex boschetto del ‘Macello’, il colle delle Muse e di Mulino a Vento, era un unicum che formava un grandioso prato verde, in gran parte incolto, ma con all’interno vaste aree boschive (le Selve di Montesalvo e dei Cappuccini), insomma un grande polmone verde di circa 40 ettari. La processione della “Madonna Ammuntata” ha inizio come sempre dalla Chiesa/Convento dei francescani riformati, lambisce piazza Europa imbocca via IV Novembre, quindi via Liberta, via Roma bassa (‘u passu Signuri), piazza S. Tommaso. (Qui s’incrocia con il percorso del 2 luglio: via Mercato, Abbatiella, passo a Madonna ‘a Mola, via Montesalvo). La Madonna, giunta a San Tommaso, riprende la strada della tradizione, attraversa Piazza Balata, via Roma alta e quindi rientra al Duomo. Salvatore Presti

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