Riportiamo di seguito il comunicato stampa diramato da tutte le sigle sindacali del Corpo di Polizia Penitenziaria: La polizia penitenziaria di Enna in data 18 settembre manifesterà davanti la Casa Circondariale con un SIT-IN di protesta che si protrarrà ad oltranza, sino a quando non troveranno soluzione le innumerevoli problematiche che rendono inaccettabili le condizioni di operatività della Polizia Penitenziaria di Enna.
Da troppo tempo ormai, la gravissima carenza di organico che affligge l’istituto, viene sopperita con turni di servizio massacranti, che prevedono la programmazione con due ore di giornaliere procapite e con la previsione di doppie e tripli compiti o posti di servizio.
La pianta organica dell’istituto è stata prevista con un semplice calcolo matematico e non già con le reali esigenze strutturali e di servizio, ciò ha determinato una gravissima situazione operativa, che ha provocato di fatto stress psicologico e psicofisico agli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria di Enna, ormai in gran parte prossimi alla pensione, con oltre cinquanta anni di età e trenta anni di servizio. Va inoltre denunciata la perdita di oltre venticinque unità.
Se si considera poi tutto il periodo legato all’emergenza epidemiologica che ha visto soltanto la polizia penitenziaria fronteggiare il tentativo di rivolta dei detenuti.
Da circa due anni, la situazione pare essere peggiorata, la mancanza di dialogo e di relazioni sindacali hanno obbligato tutte le Organizzazioni Sindacali a dichiarare lo stato di agitazione, già dal mese di marzo c.a. e richiedere l’attivazione di un tavolo superiore presso il provveditorato regionale di Palermo, che però, alla data odierna non ha dato alcun riscontro nel merito.
Le innumerevoli doglianze espresse dalle OO.SS. tutte, ad oggi, non hanno trovato la benché minima risposta, la direzione ennese e il provveditorato di Palermo sembrano limitarsi a non rispondere alle molteplici missive e\o alle legittime richieste di intervento, ciò in violazione degli accordi locali e regionali nonché delle normative vigenti in materia di relazioni sindacali.
V’e di più, la mancata attuazione degli interpelli “annuali” per la mobilità interna, vanifica ogni legittima aspettativa.
Va altresì denunciata la grave situazione dal punto di vista della sicurezza, l’aver installato sbarre di ferro e lucchetti antiscasso in ogni parte dell’istituto, senza prevedere sistemi di allarmi elettronici e strumenti adeguati a contrastare rivolte, evasioni, aggressioni e quant’altro purtroppo la cronaca ci comunica accade negli istituti della nazione, avrebbero, secondo noi, dovuto insegnare qualcosa agli esimi dirigenti dell’amministrazione penitenziaria, ma purtroppo, ancora oggi si tenta di contenere i problemi con catene ai cancelli e con grosse chiavi affidate a pochissimi uomini-eroi della polizia penitenziaria che solo grazie alla professionalità e all’esperienza maturata, ancora una volta, qualche giorno fa hanno salvato la vita ad un giovane detenuto.
Non sembra vero che ancora oggi a distanza di trenta quarant’anni i problemi che affliggono il Corpo di polizia penitenziaria siano sempre gli stessi, senza che si possano finalmente affrontare seriamente e definitivamente, ognuno di noi ricorda ancora il primo giorno di lavoro e ciò che ci è stato subito detto dai colleghi anziani, o che abbiamo dovuto capire da soli, : “la carenza di personale è il più grave problema che dovrai affrontare , i tuoi diritti passano sempre in secondo piano, e non aspettarti certo che ciò possa migliorare, nessuno se ne è mai curato e nessuno di certo se ne curerà” . Mai come oggi tutto ciò appare attuale e persino peggiorato.
Il recente riordino delle carriere e l’assegnazione dell’ultimo corso vice ispettore è stato un vero tsunami nell’istituto ennese, ha previsto un consistente numero di avanzamenti ai ruoli superiori senza alcuna previsione di rimpiazzo degli ormai introvabili agenti- assistenti.
La mancanza di prospettive utili a migliorare le sopracitate condizioni inaccettabili di lavoro e di vita, impongono una adeguata risposta sindacale ed è per questo che le OO.SS. scriventi hanno deciso di mettere in campo ogni iniziativa utile al fine di ottenere condizioni operative ACCETTABILI e pertanto
ANNUNCIAMO IL SIT-IN DI PROTESTA PER GIORNO 18 SETTEMBRE P.V. ALLE ORE 10:00.
per denunciare:
- L’assenza di relazioni sindacali e violazione degli accordi decentrati;
- Le omesse risposte alle doglianze sindacali;
- Carichi di lavoro oltre il limite di tollerabilità;
- Rigidi obblighi ad espletare più mansioni ancorché in diversi posti di servizio;
- Turni di servizio massacranti, anche oltre le otto ore programmate;
- Iniqua distribuzione dello straordinario per il personale del Nucleo Traduzioni;
- Iniqua distribuzione dei servizi di missione per il personale del N.T.P. ;
- Mancata concessione riposi Legge 104 “covid ” senza alcuna motivazione;
- Utilizzo nei “controlli domiciliari” della Polizia Municipale, ritenuto quanto meno inopportuno ed umiliante, per un presunto accertamento della documentazione presentata alla direzione dal personale per i permessi Legge 104;
- Rapporti disciplinari anche per lievissime presunte infrazioni.-
In considerazione della ormai insanabile situazione segnalata si chiede alle Segreterie Nazionali di voler intercedere presso le autorità competenti, significando che ogni altra irragionevole soluzione con la presente prospettata comporterà ulteriori significative reazioni.
U.I.L. – USPP – OSAPP – CNPP – Sinappe