MAMMA LI TURCHI di Salvatore Presti

E’ risaputo che chi visita la Sicilia è attratto dalle sue coste con le tante città d’arte quali Palermo, Catania, Messina, Siracusa e quelle rinomate sotto il profilo turistico, Taormina, Cefalù, Erice. Ma il viaggiatore, che vuole scoprire l’Isola del Sole, dovrà portarsi nell’entroterra dove si trovano tante città piccole e grandi arroccate sulle colline e sui monti, ciascuna con la propria storia, anche millenaria. Quando le coste della Sicilia erano sottoposte a continue escursioni dei turchi con vere e proprie invasioni, l’unico rifugio sicuro dei siciliani erano le contrade dell’entroterra isolano, dove il famoso detto “Mamma li Turchi!” in quel tempo era sinonimo di terrore per le popolazioni. Esse poterono prosperare, dal medioevo a tutto il secolo XVII, perché si trovarono avvantaggiate da fattori ambientali favorevoli, potendosi così dedicare alla pastorizia, all’agricoltura e ai commerci. Adesso le coste dell’Isola attraggono flotte di visitatori., favorendo le città d’arte tutte dislocate a ridosso dei litorali, come Palermo, Messina, Catania, seguite da Siracusa, Agrigento, Trapani, conservando veri e propri tesori sotto il profilo turistico quali Taormina, Cefalù, Erice. I grandi viaggiatori del Settecento, inizio Ottocento celebrarono le bellezze naturali della Trinacria tanto che i loro “reportage” ancor oggi sono letti e apprezzati dagli studiosi. Chi si porta all’interno della Sicilia scopre una realtà tutto nuova. Qui vi sono cittadine grandi e piccole arroccate sulle colline, veri e propri gioielli di architettura spontanea. Salvatore Presti

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