NEL LONTANO 1984 L’ ULTIMA STAGIONE LIRICA AD ENNA di Salvatore Presti

Una delle ultme stagioni liriche ad Enna venne organizzata nel lontano 1984, dal 29 novembre al 2 dicembre. Si tenne al Teatro Comunale Garibaldi ad iniziatva dell’Ente Provinciale per il Turismo il cui presidente era Vito Cardaci. In cartellone due opere tra le più note: La Traviata di Giuseppe Verdi e la Tosca di Giacomo Puccini. “Un pizzico di coraggio e di nostalgia, un grande amore per il melodramma e uno specifico interesse turistco, sono gli ingredient che hanno determinato l’Ente Provinciale per il Turismo a riprendere l’iniziatva della stagione lirica in un vero teatro lirico (tale è stato e resta il “Garibaldi” di Enna, costruito nel 1864, inaugurato nel novembre del 1872 e ristrutturato nel 1930”). Così si espresse Vito Cardaci nel presentare la breve stagione lirica al “Garibaldi” e contnuò a dire: “E’ noto che nel tempo andato le opere liriche vennero rappresentate al “Garibaldi”, pur nell’esistente angusto spazio. La struttura Ottocentesca e, principalmente, la sua perfetta acustca, fanno comunque del “Garibaldi” un idoneo e ideale teatro del melodramma”. Un gradito ritorno per gli amant della lirica, che salutarono l’evento con lunghi applausi in tutte e quattro le repliche. In quegli anni il teatro più vicino alle stelle, il Lombardia, fu oggetto di ricerche archeologiche da parte della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Enna. Gli scavi, qua e là, nei tre cortli non hanno più consentto allestment di alcun genere. Solo nel secondo Cortle, detto degli armament, sporadicamente sono andat in scena rappresentazioni varie, dalla prosa al cabaret, senza pretese di contnuità. Il cast artstco della XXXVIII stagione lirica fu di tutto rispetto. Alcuni nomi: Kata Ricciarelli, Giovanna Collica, Mario Malagnini, Mario D’ Anna, Silvia Mojso, Gianfranco Cecchele, Gabriele Floresta, con i maestri concertatori Giuseppe Morelli, Danilo Belardinelli e Alfredo D’Angelo. Dopo questa breve stagione lirica, nessun seguito di allestment del melodramma al “Garibaldi” e nemmeno al “Lombardia”.

Salvatore Presti