TRENT’ANNI DALLE MORTE DI FRANCO CANNAROZZO ALIAS FRANCO ENNA di Salvatore Presti

A trent’anni dalla morte, lo scrittore Franco Cannarozzo, alias Franco Enna, è ancora nel ricordo dei suoi compaesani ed estimatori. E’stato narratore, poeta, drammaturgo, autore di apprezzate sceneggiature cinematografiche e televisive. Eccellente giallista, Franco Enna si è guadagnato l’appellativo di autore versatile, ammaliato dalle cosiddette ‘storie criminali’. “Fu chiamato il ‘Simenon italiano’ perché interpretò l’intrigo poliziesco come chiave di lettura della sua immensa produzione di ‘crime stories”. Gisella Padovani lo definì “Maestro del giallo italiano” nel suo libro, edito dalla Papiro Editrice, dal titolo “Esperienze culturali e itinerari creativi di un maestro del giallo”. A vent’anni lascia Enna, affascinato dalla Svizzera Italiana, tranquilla, ospitale, aperta alle confluenze culturali. Nell’immediato dopoguerra il Nostro fissò la sua dimora a Lugano, dove mori all’età di 69 anni, il 19 luglio 1990. Scelse Enna quale pseudonimo per l’amore che lo legava alla sua città natale. Strinse una duratura amicizia con il coetaneo Andrea Camilleri, che soggiornò ad Enna nell’immediato dopoguerra con la famiglia. S’incontrarono da giovani per caso al Belvedere, quando, guardando la valle della Misericordia e Calascibetta, il Cannarozzo nel presentarsi confessò di essere un impiegato presso un ufficio pubblico, ma aggiunse “diventerò uno scrittore”. I due giovani aspiranti scrittori, in quegli anni, erano assidui frequentatori della biblioteca comunale dove trovarono stimolo per coltivare e iniziare il loro percorso culturale. Il Kiwanis Club di Enna gli ha assegnato il “Premio Euno” nel 1986, unico riconoscimento della sua città.

Salvatore Presti