Da una ricerca etimologica, lo studioso Michele Amari ipotizzò che il termine ‘Vallo’ fu associato alla città di Enna, in quel tempo chiamata Castrogiovanni. Tale nome, affermò, fu probabilmente una mediazione dall’arabo Qars Yanna, ossia roccaforte di Henna. I Normanni nei loro atti diplomatici mantennero il termine, identificandolo quale “territorio” e quindi estensibile a qualsiasi città, distretto o provincia. Re Federico d’Aragona (1273 -1337), modificò la ripartizione dell’Isola da due province a quattro. A ciascuna di esse assegnò un ‘giustiziere’ dopo che furono indicate in val di Mazara, val di Noto, valle di Castrogiovanni o Demone e Girgenti. Il Vallo di Castrogiovanni, si legge nelle antiche carte, era uno dei Valli in cui era suddivisa la Sicilia in età normanno-sveva. I suoi confini corrispondevano a quelli del potentato di Ibn-Hawwasci il quale possedeva i territori centrali dell’Isola, da Girgenti a Castrogiovanni fino a Castronovo. Il suo territorio superava il confine del Salso, di fatto spezzando la linea immaginaria che divideva in due l’Isola. Mantenne la sua unitarietà fino al 1282, quando si unì al Val Demone e al Vallo di Milazzo, per poi essere accorpato, nel 1403, al Vallo di Girgenti, poi inglobato definitivamente al Vallo di Mazara.
Salvatore Presti