Vaccino obbligatorio per docenti e studenti? Pacifico (Anief) dice no: falso problema, i nodi sono altri
“È giusto adottare le disposizioni di sicurezza, se necessario anche l’utilizzo della mascherina, ma sbaglia chi dice che a scuola a settembre potranno entrare solo studenti e docenti vaccinati. La scienza ci ha dimostrato che anche chi è vaccinato può contagiarsi o contagiare. Quindi? Il punto è un altro: non si può tornare nelle classi con 25-30 alunni accalcati, quindi bisogna rimboccarsi le maniche per ampliare gli spazi delle scuole e per ridurre i limiti massimi di composizione dei gruppi-classe”. Così Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commenta le notizie provenienti della stampa sulla volontà del Comitato Tecnico Scientifico di continuare a tenere le mascherine e a mantenere il distanziamento fisico al ritorno a scuola a settembre, oltre che disposizioni ulteriori laddove i contagi da Covid19 dovessero tornare a salire.
Cresce il “popolo” che vorrebbe le vaccinazioni per entrare a scuola. Oggi a parlarne è stato anche Agostino Miozzo, ex coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico e già consulente del ministro dell’Istruzione, secondo il quale in questa fase servirebbe “una forte moral suasion verso i reticenti, ma che in prospettiva si debba andare verso l’obbligo di vaccinazione per chi sta a contatto con gli studenti”.
Non è d’accordo il leader dell’Anief, Marcello Pacifico: “Pensare di fare accedere a scuola solo gli studenti e il personale vaccinato, magari con due dosi, rischierebbe di discriminare tutti quelli che risiedono in Regioni dove le vaccinazioni stanno andando a rilento. Ma anche coloro che per scelta o per timori per la propria salute non hanno voluto provvedere alla vaccinazione anti Covid19. Certo, siamo convinti che è importante proteggersi dal virus, ma stiamo attenti: non possiamo immaginare di potere imporre l’esibizione del green pass dappertutto, anche per entrare a scuola. Soprattutto perché lo Stato non mi sembra che abbia fatto di tutto per evitare assembramenti, andando a ridurre il numero di alunni per classe”.
Pacifico ricorda che “i parametri sulla formazione delle classi sono sempre gli stessi, le aule pure, i numeri anche. Invece c’è estremo bisogno di aggiungere classi, ne servono 100mila in più, oltre che 15mila plessi in più, 4mila sedi di presidenza e di Dsga, oltre 200mila nuovi docenti. Sono quelli che avevamo prima del 2008, prima della pandemia. Torniamo alla scuola di 13 anni fa, quando non esistevano le classi pollaio. Faremo il bene dei nostri alunni, dei loro docenti, di tutta la società, perché ne gioverebbe la formazione e la salute. Mancano settanta giorni all’inizio del nuovo anno scolastico, non sono tanti, ma nemmeno pochi per porre ai ripari. Basta volerlo: abbiamo l’occasione di farlo approvando gli emendamenti Anief al decreto Sostegni-bis, finalizzati a risolvere il problema storico del reclutamento ma anche ad agire su organici e questione organizzative scolastiche tuttora irrisolte.