Incontro sul Policlinico della Sicilia Centrale – Kore: “sarà dislocato su Enna Caltanissetta ed Agrigento”.

Soddisfazione al termine del vertice che si è svolto oggi a Palermo sull’istituzione del “Policlinico della Sicilia Centrale – Kore”, al quale hanno partecipato l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza, i sindaci di Enna, Caltanissetta ed Agrigento, alcuni deputati regionalI, il presidente dell’università Kore di Enna Cataldo Salerno.

“Si procede a pieno ritmo per mettere a punto il percorso con il quale istituire il Policlinico della Sicilia orientale al fine di portare ad un percorso condiviso”.

Secondo Elena Pagana i reparti del Policlinico si istituiranno nei vari ospedali delle province di Enna, Caltanissetta ed Agrigento . “Questa possibilità è prevista anche nella rete formativa dell’università di Palermo con la possibilità di reparti specialistici negli ospedali del territorio”.

“Se si deve intervenire dal punto di vista legislativo, il Legislatore deve farlo in modo da sostenere assolutamente le aree interne. Non servono dibattiti politici ma confronti istituzionali e credo che il punto focale del vertice di oggi sia che, finalmente, sia stato chiarito che non serve una guerra tra territori, ma deve procedersi con un fronte comune per dare opportunità a tre province che insieme fanno la metà degli abitanti del catanese. L’Ars può farsi protagonista di questa grande scommessa di crescita e sviluppo per le aree interne siciliane e, quindi per l’intera Sicilia. Noi siamo disponibili a proseguire questo lavoro comune”.

Di parere opposto l’Onorevole Luisa Lantieri e i rappresentanti politici della Provincia di Enna che lamentano un mancato coinvolgimento della Provincia di Enna e la dislocazione di vari reparti su tre Province come un grosso danno per la Provincia di Enna che è l’unica ad avere una facoltà di Medicina e dove secondo anche il parere dell’Ordine dei Medici di Enna sarebbe plausibile che i futuri medici possano formarsi sul territorio senza essere costretti a girovagare per tre Province senza tenere conto della condizione viaria della Sicilia che ad oggi è da terzo mondo.

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