Madonna della Visitazione di Enna: il viaggio della statua miracolosa è storia e non leggenda

Lo dimostrano nuove ricerche emerse in un lungo dialogo tra esperti e confrati ennesi e messinesi. Domenica 29 maggio primo gemellaggio tra gli Ignudi e le congreghe legate alla Vergine dell’Indirizzo. Il prossimo 2 luglio la nuova amicizia suggellata per la festa patronale

Non solo una leggenda, a metà tra il sentimento di devozione e le apologie dei santi. Che la statua di Maria Santissima della Visitazione, patrona del popolo ennese, nel lontano 1412 sia stata commissionata a Venezia e sia arrivata a Messina dopo varie traversie è storia. Lo dimostra una nuova ricerca – con tanto di documenti – emersa dopo un lungo dialogo tra confrati di Enna e Messina conosciutisi per caso via social media poco meno di un anno fa.

Ad annunciarlo è il confrate ennese Mario Russo che racconta: “Tutto è partito da un commento su una foto della statua della nostra patrona. È nato un confronto produttivo, sono venuti fuori documenti e fonti inedite”.

Ora il frutto di questo lavoro, ancora in corso, verrà presentato agli storici e ai fedeli e confluirà presto in una pubblicazione.

Si parte intanto da un patto di amicizia. In occasione dei 610 anni dell’arrivo a Enna della statua della Madonna della Visitazione, domenica 29 maggio alle 10:30 nella basilica cattedrale di Messina, verrà celebrata messa alla presenza di autorità sia ennesi che messinesi durante la quale verrà sancito un gemellaggio tra la confraternita degli “Ignudi” Maria Santissima della Visitazione di Enna il Centro interconfraternale diocesano dell’arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela, organismo diocesano di coordinamento di tutte le confraternite.

La cerimonia si inserisce nei festeggiamenti in onore della Madonna della Lettera, patrona di Messina. In questa occasione, Domenico Valvo, rettore della confraternita della Visitazione, e Marino Fortunato, presidente del Cid, unitamente ai loro assistenti spirituali monsignor Vincenzo Murgano e monsignor Giovan Battista Impoco, firmeranno una prima parte del documento di gemellaggio. È già stato stabilito infatti che la seconda parte del testo verrà suggellata il 2 luglio prossimo nel corso della messa pontificale celebrata nel Duomo di Enna per la festa patronale.

Tutti gli eventi saranno trasmessi in diretta streaming.

Cosa cambia in concreto rispetto al racconto del travagliato viaggio della bella statua della Madonna della Visitazione finora presentato a metà tra narrazione devozionale e invenzione letteraria? “Possiamo affermare che la nostra amata patrona è arrivata realmente a Messina, quindi è storia documentata – spiega Mario Russo – questa è una notizia che ci ha reso felici e ci ha spronato a continuare a ricercare ancora altri documenti che possono mettere in chiaro altri dettagli ancora sconosciuti alla maggior parte degli ennesi”.

È stato proprio Mario, laureato in Architettura e anche in Restauro, Recupero e Riqualificazione dell’Architettura, confrate della Visitazione e membro della Commissione giovani della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia eretta dalla Cei, a mettersi in contatto con Marco Grassi messinese, laureato in Lettere moderne a Siena con una tesi dedicata all’Iconologia della Madonna della Lettera, specializzato in Storia dell’arte medievale e moderna alla Lumsa di Palermo, con una tesi sull’iconografia di San Placido e Compagni Martiri e anche dottore di ricerca in Storia dell’Europa Mediterranea, nonché giornalista e vice governatore della Nobile Arciconfraternita della Santissima Annunziata dei Catalani e appartenente al direttivo del Cid.

“Marco aveva lasciato un commento su un’immagine della nostra patrona, mi incuriosì e chiesi come facesse a conoscere la Madonna della Visitazione – aggiunge Mario Russo – mi spiegò che lui personalmente aveva effettuato svariate ricerche storiche in cui si parlava dell’arrivo della statua della Vergine a Messina ed era in possesso di varie documentazioni che l’attestavano”. Nel corso dei mesi, Mario e Marco coinvolgono anche Alessandro Fumia, saggista storico messinese e autore di molti libri sulla storia di Messina.

Dalle loro ricerche emergono con chiarezza i luoghi in cui nel 1412 fu conservata la statua della Vergine, lì dove fu messa in “quarantena”, e si comprendono bene anche i rapporti tra il popolo messinese e la “Madonna venuta dal mare”. Vengono fuori fonti storiche diverse da quelle contemplate finora e il trio di esperti sta cercando adesso di approfondire la storia della statua sin dall’acquisto a Venezia, per comprendere meglio chi ha realizzato l’opera e le modalità della vendita.

Studi, condivisioni e confronti rigorosamente a distanza, sempre on-line. I tre ricercatori si incontreranno per la prima volta di presenza domenica 29 in occasione del gemellaggio tra le confraternite di Enna e Messina: “Non è stato un incontro casuale – dice Mario convinto – vedremo la Madonna cosa vuole rivelarci ancora”.

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