LA TAVOLATA DI SAN GIUSEPPE: UNA TRADIZIONE CHE SI RINNOVA E COINVOLGE LE NUOVE GENERAZIONI NEL PLESSO “A.PAVONE” E “F.LANZA” DI VALGUARNERA.

I BAMBINI SEGUONO L’ESEMPIO DEL PATRIARCA GIUSEPPE DONANDO DIVERSI ALIMENTI AI PIU’ BISOGNOSI ATTRAVERSO IL BANCO ALIMENTARE REALIZZATO AL PLESSO “F.LANZA”.

L’allestimento delle Tavolate di San Giuseppe a Valguarnera fa parte di un Progetto sulla conoscenza del territorio della Scuola Secondaria di I Grado dell’Istituto Comprensivo” G. Mazzini” e vede il coinvolgimento di genitori e alunni di 14 classi.A collaborare docenti, personale Ata, famiglie ed alunni nella realizzazione delle Tavolate di San Giuseppe del plesso “A. Pavone” e “F.Lanza” di Valguarnera. Un’occasione importante per riscoprirsi comunità con le stesse radici, la stessa cultura e la stessa identità. Due Tavolate grandi oltre i 5 metri per un tripudio di fede, di sapori e di colori che si manifestano a partire dai piatti tipici come le frittate di cardi, finocchi, asparagi, cavolfiore, broccoli fritti, carciofi ripieni e frutti di stagione come le arance, che danno un tocco di vivacità arricchendo gli altari composti da 4 gradini su cui sono state adagiate diverse pietanze della tradizione culinaria valguarnerese con al centro l’immagine della Sacra Famiglia da cui tutto ha origine. L’usanza della tavolata secondo la tradizione rappresenta il ringraziamento al Patriarca San Giuseppe per le grazie ed i miracoli ricevuti dai fedeli e richiama l’episodio biblico di Abramo che offre un ricco banchetto a tre angeli che con sembianze umane si recano alla sua tenda per predire la nascita del figlio. Nella tradizione popolare la tavola simboleggia il significato e l’importanza della divina Provvidenza e coloro che si accostano ne sono i beneficiari. L’allestimento delle Tavolate in passato, aveva una valenza anche caritativa, ovvero quello di offrire un pasto abbondante ai più bisognosi. Questo significato viene riproposto ai bambini attraverso il banco alimentare allestito nell’androne della scuola “F.Lanza” che ha l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza del dono che deve plasmarsi a quello del Cristo Redentore che offre la sua stessa vita ogni giorno nell’eucarestia, per la salvezza dei suoi figli. I gradini dell’altare protendono verso l’alto a simboleggiare l’anelito dell’uomo verso Dio e l’abbondanza del cibo rappresenta la ricchezza dei beni che il Creatore elargisce alle sue creature. Tra questi il pane di San Giuseppe, che richiede uno specifico procedimento e si caratterizza per il suo impasto duro e compatto rispetto al pane comune.  Le ciambelle (Picciddati) hanno un peso di 3-4 Kg  e vengono poste sui gradini della tavola. Solitamente il loro numero corrisponde a quello dei santi presenti al pranzo e può variare da un minimo di 3 ad un massimo di 13. Ad essere presenti anche forme di pane di dimensioni minori rispetto a quelle che vengono sistemate sulla tavola sono i “Pupidd r San Giusepp”  distribuiti ai devoti. Il pane prima di essere infornato viene decorato in superficie con una spennellata di uovo che oltre a donargli maggiore lucentezza permette di trattenere i semi di papavero con cui viene cosparso e che gli conferiscono un sapore unico. Il pane di San Giuseppe viene lavorato dai panificatori locali in  forme e dimensioni differenti. Alcuni di essi raffigurano la pialla, la sega, l’ostensorio, l’uva, il martello, la scala, l’asinello, la scala, il martello, la tenaglia, ed ancora il calice, la mano, il bastone, il pesce, gli angeli. Ad abbellire la tavolata tovaglie di lino, ricami e piatti di porcella colmi di frittate di broccolo verde, spinaci e finocchietti. In mezzo ai piatti non mancano le arance (una per ogni santo) mentre sono assenti formaggi e carni nel pieno rispetto del tempo di Quaresima.  Tra i dolci immancabili i cannoli alla ricotta o alla crema, le sfinge, le cassatele, il torrone e  le mandorle. Un insieme di gusti che sta attirando moltissimi visitatori che in questi due giorni affollano le strade del paese. Oltre alle tavolate presenti nel nostro istituto Comprensivo a Valguarnera ne sono presenti altre 17, disseminate per le vie della città. Per la Dirigente Scolastica Grazia Lo Presti, “I preparativi di questi giorni sono stati senza dubbio impegnativi, ma siamo certi lasceranno un ricordo indelebile nei nostri giovani che per la prima si sono cimentati in questa meravigliosa esperienza, spronandoli a fare la loro parte per la tutela di questo patrimonio unico, sperando, un giorno, nasca anche in loro, il desiderio di realizzare una Tavolata di San Giuseppe tutta loro”.

Mario Barbarino

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